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Evoluzione delle Etichette
Dal 2003 ad oggi le nostre etichette sono più volte cambiate, sempre però nel segno della continuità stilistica originaria. Il primo logo, le prime etichette dei due vini bianchi e le prime brochure furono realizzate dal grafico napoletano Alfredo Profeta, scomparso nel 2010. Intellettuale colto e raffinato, pensando alla storia “borbonica” del Pallagrello, disegnò nel logo i gigli azzurri dei Borbone. Le etichette furono realizzate in due parti, una contenente il logo, l’altra il nome del vino. Le brochure erano grandi, formato A4, molto belle e raffinate ma giudicate poco “trasportabili”.
L’anno successivo ci fu un restyling di un altro grafico napoletano, Carlo Tafuri, e le etichette si unificarono nelle due parti, passando dal fondo chiaro al giallo per i bianchi e al nero per i rossi.
Una nuova versione delle etichette fu affidata nel 2007 all’artista Fiorenzo D’Avino che le disegnò su fondo marrone e le contraddistinse con il quadrato centrale di vari colori (verde per il Fontanavigna, giallo oro per Le Sèrole, rosa per il Castello delle Femmine, beige per l’Ambruco, celeste per il Centomoggia). D’Avino ripensò anche le brochure rendendole più “intimiste” rispetto alla prima versione. Perciò ideò una sorta di “album di famiglia”, con le immagini che, come schede, andavano ad inserirsi in una sorta di piccola scatola della memoria. Questa brochure di formato cm.14 x 14, ci accompagna a tutt’oggi.
Infine, per il decennale di Terre del Principe, nel 2013 un piccolo restyling è stato realizzato dalla Bets Design di Roma che ha stilizzato il logo e modernizzato la grafica delle etichette, rendendole ancor più minimaliste ed essenziali.
Per il vino rosso Piancastelli (ex Vigna Piancastelli) sin dal 2003 abbiamo voluto delle etichette con una differente grafica a evidenziare un vino che, per filosofia e stile, di fatto rappresentava un unicum nella nostra gamma. L’idea dell’etichetta d’artista ci venne dopo che un amico, pittore, ci regalò per Cantine Aperte un acquerello dietro il quale scrisse una dedica: A Manuela, fanne l’uso che vuoi!

Quell’artista era Gabriele Marino e quel disegno, un calice di vino rosso con una corona trasversale, rappresentò l’etichetta delle prime due annate del Vigna Piancastelli 2003 e 2004. L’anno seguente, invece, usammo il particolare di un quadro di un’artista romana, Giovanna Picciau: un piccolo principe su un cavallo bianco (2005, da "Il cavaliere"). Nel 2006 il vino non fu prodotto e l’etichetta successiva fu quindi nel 2007 quando ci innamorammo dell’opera “Splendore nel sole” del disegnatore croato Svjetlan Junakovic. L’etichetta rappresentava una donna con i suoi figli (Vihorka e i suoi tre figli): il campanaro, il panettiere e il bottaio. Le etichette delle annate 2008 e 2009 furono invece disegnate dall’artista napoletano Sergio Fermariello ed erano una sorta di fregi con l’uva, in realtà un particolare degli ingrandimenti dei suoi celebri “Guerrieri”. La differenza fra le due annate consisteva nel fondo che nel 2008 era bianco e nel 2009 nero. Quest’ultima etichetta ha avuto la nomination per l’Oscar del Vino Bibenda come Miglior Etichetta dell’Anno. Il 2010 è stato invece l’anno di un bambino che aveva vinto un concorso di disegno in una scuola di Pordenone: il piccolo Thomas Volpatti aveva ridisegnato una scena biblica con una capra, un uccello e un cinghiale che si nutrivano d’uva. L’etichetta Piancastelli 2011 porta la firma della pittrice napoletana Mathelda Balatresi: su un fondo rosa pallido alcuni uccelli sono trafitti da un raggio di sole. Infine, per la 2012, ancora un omaggio alla creatività infantile: Sara Tesan ha disegnato un uccello coloratissimo che ruba chicchi d'uva. L'annata 2013, invece, è stata disegnata da Mojmir Jezek, il celebre illustratore dei "cuori" del "Venerdì" di Repubblica  e rappresenta un grappolo d'uva a forma di cuore. Infine, la 2014, ossia l'annata attualmente in commercio, è opera dell'artista americana Ginny Sykes. Ci innamorammo di una sua opera durante una mostra a Napoli e...fu subito etichetta. Con l'annata 2015 siamo tornati in Italia con un artista e illustratore campano, Gennaro Vallifuoco. I suoi "innamorati sulla luna" sono un omaggio a Chagall e contengono un messaggio d'amore, lo stesso amore che mettiamo nel fare questo vino.
La 2014 è invece opera dell'artista americana Ginny Sykes. Ci innamorammo di una sua opera durante una mostra a Napoli e...fu subito etichetta. Per la 2015, invece, ci siamo affidati ad un artista campano, Gennaro Vallifuoco che ha dato all’etichetta un tocco sognante, alla Matisse.
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