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Terre del Principe 
Siamo in Campania, tra le dolci colline di Castel Campagnano, poco più di mille abitanti, in provincia di Caserta. Il territorio è un vero e proprio anello di congiunzione tra i massicci montuosi del Taburno e del Matese, i terreni sono ricchi delle preziose “arenarie di Caiazzo” che donano ricchezza al suolo, tanto da farne una delle zone più vocate alla coltivazione di vite ed olivo. Tra le montagne scorre il fiume Volturno che ha segnato profondamente la storia di questo territorio e che ha regalato per secoli acqua e vita.
Passione
L’amore per la vigna, il sogno condiviso con Manuela, il ricordo del nonno che lo portava, bambino, in giro sul calesse attraverso i suoi poderi, la memoria dei contadini che parlavano di Pallagrello e Casavecchia, sono i motivi che hanno indotto Peppe Mancini ad abbandonare la professione di avvocato per diventare vignaiolo. Lo stesso amore e la stessa passione hanno spinto Manuela Piancastelli, giornalista, a lasciare il quotidiano "Il Mattino" per scrivere, insieme con Peppe, un’importante pagina della viticoltura campana.
A Peppe Mancini il Pallagrello ed il Casavecchia devono tutto. Se oggi sono nuovamente coltivati, si deve alla sua tenacia ed alla convinzione del valore di questi vitigni autoctoni e di questo territorio, tanto apprezzati dai Borbone. Spinti da un’enorme passione, Peppe e Manuela hanno così dato vita nel 2003 ai loro sogni: Terre del Principe. 
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Cantina e Bottaia
La cantina di Terre del Principe, nel centro storico di Castel Campagnano, è un piccolo prezioso scrigno dove la vita di Peppe e Manuela è cadenzata dal respiro dei vini che fermentano o si elevano. Simile ad una cattedrale nel cuore della terra, a 10 metri di profondità, un antico cellaio di circa cento metri quadrati - oggi adibito a bottaia - ci riporta indietro di mille anni, ai tempi della fondazione longobarda del paese. Al primo piano c'è la cantina "moderna" con i serbatoi di acciaio e le macchine per la vinificazione. Come per un bambino che cresce, i vini vengono giorno dopo giorno condotti per mano verso il momento finale, la bottiglia. 
Oltre il vino...
Per noi il vino è cultura, punto di arrivo di un percorso intellettuale e interiore. E poiché amiamo la musica, l’arte e la letteratura, apriamo molto spesso la nostra cantina ad eventi culturali: abbiamo ospitato mostre d’arte, concerti di musica da camera, presentazione di libri. Per alcuni anni un nostro “formato speciale” di 12 litri di Piancastelli ha rappresentato il Trofeo Terre del Principe per il miglior Sommelier Ais della Campania. Infine, la bottiglia del nostro Piancastelli è “vestita” ogni anno da un'etichetta d'artista. Perchè se il vino è un'opera d'arte è giusto che anche l'abito sia "firmato". A questo gioco si sono prestati, negli anni, artisti come Sergio Fermariello, Gabriele Marino, Giovanna Picciau, Svjetlan Junakovic, Mojmir Jezek, Mathelda Balatresi, Ginny Sykes, Gennaro Vallifuoco.
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